L’ultimo viaggio nel vuoto

L’ultimo viaggio nel vuoto

Tre adolescenti il primo giorno di scuola hanno deciso di fare un ultimo viaggio scegliendo il vuoto come meta.

Sono volati giù balzando dalla finestra; due sono morti sul colpo, uno lotta tra la vita e la morte.

Perché?

Il mistero della risposta è purtroppo scritto nelle loro vite spezzate e non ci è dato sapere.

Ma dovrebbe inquietarci quella scia di sangue lasciata sull’asfalto e interrogarci su quel mondo “scadente”, citando la definizione del regista Paolo Sorrentino alla Biennale di Venezia, a cui abbiamo dato vita.

Un mondo così “scadente” da non offrire a tre ragazzi una luce, una bellezza, un calore per trattenerli alla vita.

Domani sarà tutto già dimenticato e le cronache dei giornali andranno ad occuparsi di altro. Ogni giorno la vetrina dell’informazione deve accendere l’interesse della gente su fatti sensazionali.

Ma quel sangue resta lì, quel dolore muto grida a squarciagola, quella tragedia può colpire ogni “normale” famiglia svuotando di senso all’improvviso l’andare dei giorni.

Se la morte è l’impulso più forte nei nostri ragazzi, comunque si manifesti, abbiamo perso.

Se la violenza auto inflitta o perpetrata su altri è il mondo emozionale delle nuove generazioni, non c’è futuro.

Stiamo andando dritti a schiantarci contro l’iceberg della superficialità, del tutto e subito, dell’impero del desiderio individuale, della rimozione del dolore come se fosse una iattura, del rifiuto della complessità.

E i ragazzi cercano ali. Ali di cera.

Il volo, da Icaro in poi, è sempre stato l’ultimo disperato sogno di libertà, l’ultimo atto per evadere dai labirinti esistenziali, l’ultimo gesto per arrivare a una risposta di senso sulla vita.

“Scadente” sì e anche privo di bellezza questo nostro mondo che si avvia inesorabilmente ad una fine d’epoca.

Che sia la vita e non la morte a vincere dentro di voi ragazzi!

Venite a parlare con noi, raccontateci il vostro male, l’inquietudine o la noia, la solitudine e lo smarrimento.

Noi siamo disponibili ad ascoltarvi senza giudizio.

Diteci qual è il vostro sogno sul mondo, di quali colori volete arricchirlo, cosa volete cambiare e quale monito volete lanciare agli adulti.

La luce e la bellezza anche se caduti nel fango, splendono ancora.

Dobbiamo solo scoprire insieme la sapienza per liberarle dall’opacità e riportarle al loro splendore.

(Dott.ssa Lucia Ercoli, responsabile Medicina Solidale e Fonte Di Ismaele)
(notizia di cronaca: Corriere della Sera)