16 Set L’ultimo viaggio nel vuoto
Tre adolescenti il primo giorno di scuola hanno deciso di fare un ultimo viaggio scegliendo il vuoto come meta.
Sono volati giù balzando dalla finestra; due sono morti sul colpo, uno lotta tra la vita e la morte.
Perché?
Il mistero della risposta è purtroppo scritto nelle loro vite spezzate e non ci è dato sapere.
Ma dovrebbe inquietarci quella scia di sangue lasciata sull’asfalto e interrogarci su quel mondo “scadente”, citando la definizione del regista Paolo Sorrentino alla Biennale di Venezia, a cui abbiamo dato vita.
Un mondo così “scadente” da non offrire a tre ragazzi una luce, una bellezza, un calore per trattenerli alla vita.
Domani sarà tutto già dimenticato e le cronache dei giornali andranno ad occuparsi di altro. Ogni giorno la vetrina dell’informazione deve accendere l’interesse della gente su fatti sensazionali.
Ma quel sangue resta lì, quel dolore muto grida a squarciagola, quella tragedia può colpire ogni “normale” famiglia svuotando di senso all’improvviso l’andare dei giorni.
Se la morte è l’impulso più forte nei nostri ragazzi, comunque si manifesti, abbiamo perso.
Se la violenza auto inflitta o perpetrata su altri è il mondo emozionale delle nuove generazioni, non c’è futuro.
Stiamo andando dritti a schiantarci contro l’iceberg della superficialità, del tutto e subito, dell’impero del desiderio individuale, della rimozione del dolore come se fosse una iattura, del rifiuto della complessità.
E i ragazzi cercano ali. Ali di cera.
Il volo, da Icaro in poi, è sempre stato l’ultimo disperato sogno di libertà, l’ultimo atto per evadere dai labirinti esistenziali, l’ultimo gesto per arrivare a una risposta di senso sulla vita.
“Scadente” sì e anche privo di bellezza questo nostro mondo che si avvia inesorabilmente ad una fine d’epoca.
Che sia la vita e non la morte a vincere dentro di voi ragazzi!
Venite a parlare con noi, raccontateci il vostro male, l’inquietudine o la noia, la solitudine e lo smarrimento.
Noi siamo disponibili ad ascoltarvi senza giudizio.
Diteci qual è il vostro sogno sul mondo, di quali colori volete arricchirlo, cosa volete cambiare e quale monito volete lanciare agli adulti.
La luce e la bellezza anche se caduti nel fango, splendono ancora.
Dobbiamo solo scoprire insieme la sapienza per liberarle dall’opacità e riportarle al loro splendore.
(Dott.ssa Lucia Ercoli, responsabile Medicina Solidale e Fonte Di Ismaele)
(notizia di cronaca: Corriere della Sera)